Il Disturbo da Deficit di Attenzione ed Iperattività (ADHD) è una sindrome che ha esordio nell'infanzia e che si caratterizza per una regolazione deficitaria in tre aree: attenzione e concentrazione, controllo degli impulsi e livello di attività motoria.
L'impatto che tale disturbo ha sui bambini e sulle loro famiglie è la conseguenza di intense reazioni emotive e comportamentali, di mancanza di regolazione normativa e di scarsa capacità di giudizio che sono parte di un circolo vizioso doloroso in cui emergono gradualmente percezione di sé negativa, bassa autostima ed interazioni sociali impoverite. L'ADHD costituisce quindi un vero problema per l'individuo stesso, per la famiglia e per la scuola. Frequentemente, infatti, esso rappresenta un ostacolo nel conseguimento degli obiettivi personali e genera nelle figure genitoriali e scolastiche sconforto e stress poiché quest'ultimi si trovano impreparati nella gestione del comportamento del minore.
Attualmente gli studi sul trattamento dell'ADHD dimostrano che la forma di intervento più efficace deve agire su più fronti e può comprendere: la consulenza ed il sostegno ai genitori, la terapia comportamentale, la consulenza alla scuola su strategie comportamentali, il training di abilità sociali, gli interventi di potenziamento all'apprendimento e gli interventi cognitivo-comportamentali per incrementare l'autostima.
Recentemente, infatti, la ricerca condotta da Sprich e colleghi (2016), pubblicata sulla rivista “Journal of Child Psychology and Psychiatry”, condotta su 46 adolescenti (14-16 anni) ha mostrato l'efficacia della Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) nel trattamento di minori con ADHD che continuano a mostrare sintomi persistenti nonostante l'assunzione di farmaci.
L'applicazione di interventi terapeutici validi, che agiscano su tutti gli aspetti del problema, unitamente alla costanza e all'impegno nell'uso di specifiche strategie da parte degli adulti, consentono dunque ai bambini ed agli adolescenti di spezzare la spirale di frustrazione ed insuccesso, di aumentare l'autostima e migliorare notevolmente le risorse personali.
Bibliografia
L'impatto che tale disturbo ha sui bambini e sulle loro famiglie è la conseguenza di intense reazioni emotive e comportamentali, di mancanza di regolazione normativa e di scarsa capacità di giudizio che sono parte di un circolo vizioso doloroso in cui emergono gradualmente percezione di sé negativa, bassa autostima ed interazioni sociali impoverite. L'ADHD costituisce quindi un vero problema per l'individuo stesso, per la famiglia e per la scuola. Frequentemente, infatti, esso rappresenta un ostacolo nel conseguimento degli obiettivi personali e genera nelle figure genitoriali e scolastiche sconforto e stress poiché quest'ultimi si trovano impreparati nella gestione del comportamento del minore.
Attualmente gli studi sul trattamento dell'ADHD dimostrano che la forma di intervento più efficace deve agire su più fronti e può comprendere: la consulenza ed il sostegno ai genitori, la terapia comportamentale, la consulenza alla scuola su strategie comportamentali, il training di abilità sociali, gli interventi di potenziamento all'apprendimento e gli interventi cognitivo-comportamentali per incrementare l'autostima.
Recentemente, infatti, la ricerca condotta da Sprich e colleghi (2016), pubblicata sulla rivista “Journal of Child Psychology and Psychiatry”, condotta su 46 adolescenti (14-16 anni) ha mostrato l'efficacia della Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) nel trattamento di minori con ADHD che continuano a mostrare sintomi persistenti nonostante l'assunzione di farmaci.
L'applicazione di interventi terapeutici validi, che agiscano su tutti gli aspetti del problema, unitamente alla costanza e all'impegno nell'uso di specifiche strategie da parte degli adulti, consentono dunque ai bambini ed agli adolescenti di spezzare la spirale di frustrazione ed insuccesso, di aumentare l'autostima e migliorare notevolmente le risorse personali.
Bibliografia
- Di Pietro, M. & Bassi, E. (2013). L’intervento cognitivo comportamentale per l’età evolutiva. Strumenti di valutazione e tecniche per il trattamento, Trento: Erickson.
- Isola, L. & Mancini, F. (2007). Psicoterapia cognitiva dell’infanzia e dell’adolescenza, Milano: Franco Angeli Editore.
- Sprich, S.E., Safren, S.A., Finkelstein, D., Remmert, J.E. & Hammerness, P. (2016). A randomized controlled trial of cognitive behavioral therapy for ADHD in medication-treated adolescents, Journal of Child Psychology and Psychiatry, DOI: 10.1111/jcpp.12549